Sarebbe ora di parlare con le banche di programmi di investimento e del loro finanziamento a condizioni accettabili, visto la mole di liquidità iniettata dalla Bce e il bisogno estremo da parte di tutti di ripresa di fatturatro e di redditività.
Putroppo una interpretazione rigida di Basilea 3 e delle regole di verifica della solidità bancaria sta invece mettendo a rischio la timida ripresa oginata dal calo del costo del petrolio e dal cambio favorevole Euro/Dollaro che favoriscono l'export.
Senza una robusta ripresa degli investimenti non solo in Italia ma in tutta Europa non si riuscirà ad uscire dalla crisi del debito, che la politica di eccessiva austerity sembra solo aver accuito per i paesi come l'Italia appesantiti da un eccesso di debito rispetto al Pil.
Speriamo che la Ue imiti gli Usa , che stanno già uscendo dalla crisi, e oltre ad affidarsi alla cura della Bce , che inietta liquidità che però non finisce se non in minima parte ancora alla economia reale, tolga i limiti nazionali agli investimenti produttivi da farsi anche con denaro pubblico, unica strada percorribile per evitare una deflazione strutturale che terrebbe bloccata l'Europa per decenni , come già le vicende in Giappone hanno dimostrato.