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Addebito interessi maturati nel 2017 al 31.03.2018 

2018-01-26 00:00:00.0000000

  

Occhio all’addebito del primo marzo degli interessi debitori maturati il 31.12.2017

Con gli estratti conto in arrivo, i correntisti (famiglie ed imprese) riceveranno la comunicazione dell’importo degli interessi che saranno addebitati in conto dal 1 marzo 2018. Comunicazione da non “cestinare” in quanto con l’entrata in vigore delle nuove regole sull’ anatocismo bancario gli istituti di credito sono tenuti a conteggiare gli interessi sia debitori che creditori con la medesima periodicità, e comunque non inferiore a un anno, in genere al 31 dicembre di ogni anno. Gli interessi passivi, però, dovranno essere conteggiati separatamente dal capitale e diventano esigibili solo 60 giorni dopo, ovvero dal primo marzo dell’anno successivo a quello in cui sono maturati.

Viene quindi concessa una sorta di moratoria per dare tempo al debitore di recuperare i soldi necessari per saldare il debito. Mentre le commissioni e le spese, comprese Civ e commissione di messa a disposizione fondi, continuano ad essere prelevate dalle banche trimestralmente.

Per addebitare gli interessi passivi, una volta divenuti esigibili il primo marzo, la banca, però, non sarebbe autorizzata ad addebitarli direttamente sul conto del cliente. Tuttavia, la stessa, si è fatta solerte nell’acquisire autorizzazione preventiva chiedendo di apporre una firma su un modulo da consegnare direttamente in banca. In pratica l’autorizzazione, una volta firmata, per coloro che non possiedono i fondi disponibili, legittima la banca ad applicare ancora gli interessi su interessi, anche se con valuta primo marzo dell’anno successivo. L’autorizzazione ad addebitare gli interessi in conto non consente però di avere in automatico un extra fido, rispetto all’importo messo a disposizione complessivamente dalla banca.

Senza l’autorizzazione, la banca il primo marzo potrà comunque fare la compensazione legale degli interessi con le eventuali disponibilità che il cliente ha sul conto. Ma nel caso, per esempio, di un soggetto che non ha disponibilità sul conto, la banca dovrà avviare la procedura di messa in mora.

La quasi totalità delle aziende ha già firmato l’autorizzazione all’addebito, temiamo però che non abbiano tenuto conto che dal primo marzo l’addebito degli interessi, accumulatisi nei trimestri precedenti, possa risultare particolarmente oneroso e fastidioso.

Si tratta quindi di prepararsi per tempo o prendere accordi con la banca per un fido extra al fine di evitare sconfini o fastidiosi disguidi di mancate esecuzioni di ordini di bonifico impartiti su supposti margini o disponibilità in conto che saranno invece assorbite dall’addebito degli interessi in questione.

Qualora, con l’autorizzazione in possesso, la banca decida di addebitare in conto, il primo marzo, gli interessi, divenuti esigibili, si potrebbe generare uno sconfino che produrrebbe un effetto pregiudizievole sul rating del debitore sia presso la banca stessa che presso le altre banche finanziatrici, avvisate a mezzo segnalazione della Centrale dei Rischi, e rendere quindi difficile o più oneroso in prospettiva il ricorso al credito.

Meglio pensarci per tempo.