Nuovi modelli di successo del sistema imprese Italia
In seguito ad una globalizzazione senza confini e ai contraccolpi della crisi finanziaria esplosa dal 2008, unitamente agli effetti della quarta rivoluzione industriale prodotta dalla digitalizzazione dei dati e della comunicazione, i modi di produrre e lavorare sono mutati radicalmente.
Nel nostro Paese il 20% delle imprese si sono già adattate e sono già in grado di competere sui mercati internazionali, detengono la quota più alta delle esportazioni e producono un maggior valore aggiunto rispetto al periodo pre –crisi. A cascata ne hanno beneficiato anche le Pmi operanti solo sul mercato interno.
Segnali positivi pervengono anche nel grosso agglomerato, pari al 60% del totale, di aziende rimaste finora a metà strada fra quelle di testa, sopra descritte e quelle di coda che sopravvivono in condizioni stentate ed estremamente incerte.
A sospingere tali imprese, alcune anche di modeste dimensioni con meno di 10 dipendenti, sono una serie di particolari innovazioni e soluzioni operative adottate che le hanno rese diverse e competitive.
In passato la ricerca dello sviluppo era fondata sull’ampliamento delle dimensioni e il consolidamento dei rapporti col territorio (filiera territoriale). Attualmente i fattori premianti sono altri:
· l’introduzione di tecnologie digitali;
· il metodo differenziato di affacciarsi o rafforzarsi in alcune nicchie di mercato;
· la ricerca di nuove soluzioni manageriali e appropriate iniziative di formazione e motivazione del personale;
· l’accesso a fonti di finanziamento alternative ai tradizionali canali bancari;
· l’aggancio a determinati canali distributivi;
· l’utilizzo di nuovi strumenti comunicativi e pubblicitari.
Il mondo delle imprese pertanto sembra muoversi e progredire senza attendere la politica, anche se adeguati provvedimenti legislativi possono accelerare e rafforzare il loro sviluppo.
Quello che non dovrebbe fare la politica è interrompere il trend di modernizzazione e di efficienza competitiva in corso nel modo imprenditoriale, sia al Nord in modo più capillare, che al Sud, a macchia di leopardo. L’introduzione di vincoli o elementi di incompatibilità quali la modifica del quadro fiscale e dei rapporti di lavoro, potrebbe essere in contrasto con la necessità invece delle imprese di essere sempre più competitive ed aperte.