Prestiti garantiti solo fino a otto anni. Stretta UE sulla proroga
La Commissione europea mette i paletti alla proroga delle misure di liquidità per le imprese previste dal decreto Sostegni bis. Bruxelles ha fissato una durata massima di 8 anni per i prestiti garantiti dallo Stato, sconfessando quanto previsto dal decreto, che invece prevedeva di poter allungare la durata dei finanziamenti oltre i 30 mila euro da 6 fino a 10 anni.
La direzione Concorrenza ha inoltre messo un tetto anche sulla garanzia, che per i prestiti oltre i 30 mila euro, potrà arrivare a un massimo dell’80% contro il 90% attuale. Non è chiaro se la riduzione sia prevista anche per chi ha già in essere un finanziamento e ne chiede l’allungamento da 6 fino a 8 anni.
Entro oggi è atteso il via libera formale della Commissione alla possibilità di prorogare le moratorie garantite dallo Stato (che al 4 giugno risultavano essere scese a 111 miliardi di euro).
Per quanto riguarda invece il via libera all’allungamento dei prestiti bisognerà attendere che le autorità italiane e quelle di Bruxelles definiscano i dettagli, e se l’ok resterà come sembra vincolato a 8 anni sarà necessario modificare il decreto Sostegni bis con un emendamento da presentare in Parlamento in sede di conversione del decreto in legge.
In ogni caso la riduzione della garanzia non sarà irrilevante ai fini dell’importo del finanziamento che potrà essere erogato, il quale potrebbe subire una decurtazione a seguito di una minore copertura pubblica.
Secondo l’analisi dell’ufficio di Nsa, la proroga della misure per la liquidità sta avendo un effetto positivo, perché sta spostando al 2022 quel picco degli Npl sui crediti garantiti che era atteso per quest’anno (nel 2022 gli Npl potrebbero ammontare a circa 8 miliardi contro i 9 stimati in precedenza). E il fatto che questa dilazione stia coincidendo con una fase di uscita dalla pandemia e di crescita economica sta facendo rivedere le stime sull’importo dei crediti che potrebbe risultare deteriorato.
La questione è che questi Npl sono destinati a tradursi rapidamente in una perdita secca per lo Stato perché ci sono le garanzie pubbliche : le prime escussioni di garanzie presso il fondo per le Pmi sono già state avviate da importanti istituti di credito, e sono relative a finanziamenti entro i 30 mila euro, per i quali non sono state rimborsate le rate.
Probabilmente si tratta solo l’inizio di un fenomeno che aumenterà nei prossimi mesi.