Ci eravamo lasciati ad inizio agosto con forti timori sulla possibilità di attacchi speculativi sull'Euro ed in particolare sulla sostenibilità del debito sovrano della Spagna e dell'Italia. Tuttosommato, nonostante le convulsioni e le incertezze tuttora presenti, è passato un mese nel quale lo spread sul Bud si è assestato sotto il 4,50, l'Euro rispetto al Dollaro Usa si è ripreso da 1,21 all'attuale quotazione attorno ad 1,25, le borse non sono crollate . Frau Merkel e la Germania sembrano più possibiliste nell'eventualità di approvare la politica interventista della Bce, programmata da Mario Draghi, che ha di fatto messo una pezza allo smottamento dell'Euro con le sue forti dichiarazioni, in attesa delle decisioni della corte costituzionale tedesca sulla costituzionalità del Fondo Salva Stati , da cui dipende in gran parte l'operatività prevista dalla Bce. L'Italia sembra aver fatto bene i compiti , al di là del giudizio politico dei singoli partiti, ma il giudizio dei mercati è ancora di sospensiva a causa della recessione in corso, in attesa degli effetti positivi dei provvedimenti presi e soprattutto per i dubbi sulla continuità della politica del contenimento della spesa che potrà essere proseguita nel dopo-Monti. A livello europeo L'estate sta trascorrendo in attesa di decisioni politiche, sempre in ritardo rispetto alla spinta dei mercati, ma che sembrano oramai in direzione di arrivo, per cui la situazione di incertezza dovrebbe essere risolta entro i prossimi 15 giorni . Speriamo bene : c'è bisogno di guardare e rafforzare l'economia reale senza preoccuparsi ogni giorno degli sconquassi possibili derivanti da una situazione finanziaria nazionale ed internazionale fuori controllo. I segnali positivi sulla curva dei tassi a breve si percepiscono : le ultime aste dei titoli di stato sino a tre anni hanno visto un miglioramento (Ctz a due anni - 1,80% rispetto a fine luglio), mentre per i Btp a 5 anni ( - 0,56% e 10 anni ( - 0,11%) i progressi sono stati minori , in quanto le quotazioni incorporano ancora le incertezze politiche di cui sopra. Le banche invece proseguono nella politica di aggravio delle condizioni e, salvo rare eccezioni , hanno continuato ad aumentare gli spread anche per i finanziamenti sul breve termine, nonostante , come abbiamo visto, la curva dei tassi si sia abbassata. Continuiamo ad assistere ad una assenza in merito delle istituzioni e soprattutto delle associazione di categoria: si punta sull'effetto calmierante dei consorzi di Garanzia ( che poi costano mediamente 1% flat sui tassi spuntati ), ma si tralascia a nostro avviso di far lobbing sul sistema bancario per modificarne le decisioni strategiche sulle politiche di finanziamento e di tesoreria.