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Due buone notizie  

2012-12-27 00:00:00.0000000

DUE BUONE NOTIZIE DA CUI POSSIBILE MAGGIOR CREDITO A CONDIZIONI MIGLIORI

- Lo stop a Basilea 3 di almeno 1 anno (da gennaio 2013 a gennaio 2014) anche per l’Europa

- L’accordo Ecofin sulla supervisione bancaria da parte della Bce, anche se limitata alle 150 grandi banche e con decorrenza 1 marzo 2014.

 

Sappiamo che la crisi di credibilità dell’Euro ha prodotto nel corso del 2012 la crisi di liquidità del sistema bancario e la balcanizzazione dei mercati nazionali del credito dei paesi finanziariamente deboli (Italia compresa), situazione che ha indotto le banche italiane a rallentare paurosamente la concessione del credito e ad aumentare sensibilmente (+ 20% circa in un anno) il costo del denaro.

L’intervento del governatore della Bce a fine estate aveva calmato i mercati, generando una maggiore fiducia sulla tenuta dell’Euro e sul possibile riequilibrio nel tempo degli squilibri presenti nell’Eurozona. Purtroppo permanevano gli effetti restrittivi sul credito erogato a causa della prevista entrata i vigore per fine anno dell’accordo di Basilea 3 e dei differenziali (spread) di andamento dei tassi sui mercati dei diversi paesi del’Eurozona, giustificati dalla diversa rischiosità dei debiti sovrani. Tale situazione impedisce la libera circolazione dei capitali in area Ue, in quanto mentre le banche della parte migliore dell’Eurozona si prestano i denari e ragionano in termini di Euribor + spread dell’0,10% max 0,50%, cioè tassi dall’1% a breve termine, al 2% a medio/lungo termine, nella parte peggiore ed in Italia in particolare non solo l’Euribor non conta più nulla e si ragiona solo in termini di spread; dall’1% - 2% in su, ma anche il mercato dell’interbancario è praticamente fermo in quanto le banche non ottengono credito dall’estero e non si fidano nemmeno di far prestiti fra di loro. La liquidità che hanno se la tengono stretta e si fanno stra pagare i finanziamenti. Questa situazione ha penalizzato le imprese che di fatto hanno operato per tutto l’esercizio 2012 per pagare alle banche il maggior costo del credito (oltre alle tasse che sono pesanti, come sappiamo, anche i tassi tarpano le ali di una possibile ripresa).

Con le due buone notizie sopra citate di questi giorni, che mitigano lo sconcerto per una politica che ultimamente non sa prendere una direzione precisa, l’alibi per non cominciare ad erogare più credito e a prezzi meno elevati viene a cadere per l’intero sistema bancario.

E’ ben vero che le banche si erano preparate per tempo a soddisfare i parametri restrittivi previsti dall’accordo di Basilea 3, ma adesso avendo ottenuto una proroga di 12 mesi , possono riprendere a svolgere la loro funzione primaria di fornire il credito all’economia reale con meno apprensione ed, in presenza di una supervisione della Bce che garantirà di fatto contro il rischio di fallimento delle maggiori banche, ottenere sui mercati maggior liquidità a prezzi meno elevati possibili anche per i paesi periferici e più deboli finanziariamente come è l’Italia.

Senza il volano del credito a condizioni meno svantaggiose di quelle attuali non ci può essere ripresa economica. Crediamo che le due buone notizie sopra riportate possano far sperare in una inversione di rotta già nel 2013 almeno dal punto di vista finanziario, infatti ci aspettiamo un allentamento della stretta creditizia ed un miglioramento delle condizioni, in attesa della ripresa economica annunciata purtroppo solo per il 2014.

Il nostro studio riprenderà a sollecitare le banche ad una maggiore attenzione per la propria clientela, anche nel loro interesse, e siamo dell’opinione che, rispetto al muro attuale, i risultati positivi questa volta non dovrebbero farsi attendere, altrimenti dovremmo dire ancora una volta che le banche continueranno a comportarsi in modo autolesionistico, contribuendo all’ insorgere di insolvenze altrimenti gestibili con una sana e coraggiosa politica del credito.