IL COMITATO DI BASILEA HA ALLARGATO GLI STANDARD DI LIQUIDITA’ PER LE BANCHE –EVITATO UNO SHOCK DI 500 MLD
Sono stati rivisti i criteri del cosiddetto liquidity cover ratio, un coefficiente che misura gli asset facilmente liquidabili (come i titoli di Stato) di cui le banche devono dotarsi per prevenire eventuali situazioni di rischio sistemico
La precedente versione prevedeva il raggiungimento del 100% del coefficiente, tale da consentire di superare una crisi del mercato interbancario di ben 30 giorni , con un accantonamento complessivo per il sistema bancario aderente agli accordi di Basilea di ben 1.170 miliardi entro il 2015, mentre con le nuove regole l’accantonamento sufficiente sarà del 60%, da cui circa 500 mld di €uro a disposizione dell’economia reale. Poi nel 2016 l’accantonamento salirà del 10% ogni anno per completare il tutto entro il 2019. Inoltre sono state ampliate le categorie di titoli accantonabili inserendo per il 15% anche covered bond e titoli garantiti da ipoteche ( mutui). Infine i supervisori nazionali (Banca d’Italia – per il nostro paese) potranno in futuro consentire un allentamento e un alleggerimento di tale coefficiente in presenza di gravi difficoltà di mercato.
Si tratta di un provvedimento che va incontro alle esigenze delle banche che trovavano difficoltà ad aumentare gli accantonamenti senza restringere il credito, non potendo ricorrere agli azionisti che ora non dovranno mettere mano al portafoglio per ricapitalizzare le banche a breve. Ma a questo punto sarebbe necessario che a beneficiare del provvedimento fossero le imprese e le famiglie.
Trattasi di un provvedimento che dovrebbe consentire alle banche soprattutto dell’Eurozona di finanziare la crescita anziché accumulare titoli di stato.
Secondo l’Eba (European Banking Association) l’Lcr (l’indice di liquidità sopra citato per le banche dell’Eurozona) era pari al 72% al 31.12.2011 per i maggiori 44 gruppi europei , mentre le 112 banche di medie dimensioni raggiungevano già il 91%. Appare evidente che le banche europee erano già a buon punto a fine 2011 e, con una accelerazione impressa nel 2012 , come già fatto in Italia, avevano provveduto a restringere il credito all’economia reale per prepararsi a rispettare i parametri previsti : ora potranno riprendere a finanziare imprese e famiglie avendo ottenuto un allentamento in termini di risorse e di tempo molto rilevante.
Attendiamo e monitoreremo sul campo il comportamento delle banche in questo inizio del 2013 per verificare se allargheranno il credito e se diminuiranno gli spread applicati sull’Euribor, visto le migliori condizioni dei mercati e la rilevante caduta dello spread sul Bund, ridottosi in questi giorni a livelli del 2010 ( 270/280). Non ci potranno più essere scuse per evitare di migliorare l’erogazione dei finanziamenti all’economia reale.