PILlOLE DI FIDUCIA PER L’EUROZONA E PER L’ITALIA
(speriamo trovino conferma dopo la pausa estiva, sostituendo i numeri negativi finora pubblicati)
Nell’Eurozona l’Italia in testa con un progresso di 2,9 punti nell’indice ESI ( Economic sentiment indicator) rispetto a più 1,2 della media europea.
Cosa vuol dire?
Che gli operatori economici intervistati sui diversi elementi di business (ordinativi,margini, investimenti, occupazione etc.) hanno risposto con una fiducia sul miglioramento in prospettiva delle condizioni di tali elementi di business.
Il rapporto dei settori industriali edito da Prometeia-Intesa San Paolo individua il motivo del sentiment positivo sopra espresso che ad un primo approccio potrebbe apparire fuori luogo.
Si tratta dei riflessi di un miglioramento dell’Italia nella competizione internazionale (export) che si sta confermando negli ultimi mesi e che sta consentendo un’attenuazione della caduta del fatturato del settore manifatturiero che non si è ancora fermata.
Le esportazioni nei primi mesi del 2013 hanno segnato nel settore manifatturiero un + 1,3%, non molto si direbbe ma in controtendenza rispetto alla Francia e Germania che hanno subito invece una flessione del 3%. Pertanto in un contesto di domanda estera in rallentamento l’industria italiana ha guadagnato quote di mercato. Il miglioramento è evidente anche in un mercato di particolare importanza quale quello degli Usa, dove le imprese italiane dovrebbero beneficiare nei prossimi anni degli effetti positivi derivanti dalla liberalizzazione degli scambi. Nella meccanica, moda, chimica-farmaceutica l’economia italiana potrebbe ricevere impulsi positivi dall’omogeneizzazione regolamentare tra le due sponde dell’Atlantico.
Nel settore dell’occupazione, l’analisi approfondita dell’evoluzione nel quinquennio 2008-2012 evidenzia per quanto riguarda l’industria, alcuni aspetti positivi, di cui peraltro finora non se ne è parlato. In particolare, emerge la crescita dell’occupazione in un settore fondamentale per il nostro manifatturiero come la meccanica e la tenuta delle mansioni più qualificate sia nella produzione che nell’attività correlate (professionali e manageriali).
Questi elementi, pur in un quadro di forti difficoltà, dimostrano la capacità delle imprese italiane di mantenere al proprio interno le competenze necessarie a riattivare rapidamente la produzione, pronte ad approfittare della ripresa, se e quando migliorerà il quadrante della domanda.
Per la domanda interna la palla ovviamente passa ai provvedimenti governativi, per i quali ci siamo già espressi nella precedente newsletter.
Volevamo salutare tutti per la pausa feriale con la segnalazione di alcuni aspetti positivi in prospettiva, al fine di trascorrere il periodo con minor apprensione rispetto alla chiusura dell’esercizio precedente.
Ad essere ottimisti si guadagna tempo e salute, per il pessimismo ci pensano i media ed i social network.
Buone Ferie e un arrivederci a Fine Agosto.