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Ora piĆ¹ credito  

2014-06-09 00:00:00.0000000

ORA PIU’ CREDITO

 

Draghi Governatore della Bce , più grande tecnocrate italiano amico dell’Italia, al di là delle convinzioni politiche personali, è riuscito prima a salvare l’Euro e ora a convincere i tedeschi che vale da pena di creare un po’ di inflazione e abbassare il cambio dell’Euro.

I suoi provvedimenti di giovedi 5 giugno resteranno nella storia e saranno ricordati dall’inversione di tendenza nell’Eurozona dalla politica di austerità alla politica di espansione per via monetaria.

Draghi non solo ha usato un mezzo convenzionale come il taglio del costo del denaro, in quanto con il tasso di rifinanziamento a 0.15% (ex 0,25%)  quasi a zero l’arma era già spuntata, ma andato oltre introducendo il  tasso negativo dello 0,10%  per la liquidità depositata in Bce dalle banche   ed infine ha annunciato  misure  meno convenzionali.

La prima  denominata TLtro (Targeted Long term refinancing operations) , cioè prestiti a lungo termine per 400 miliardi di € a tasso agevolato che da settembre a dicembre dovrebbe spingere le banche a fare prestiti alle famiglie ( esclusi i mutui per acquisti immobiliari) e alle imprese  non finanziarie  per far ripartire l’economia. In precedenza , dicembre 2011 e febbraio 2012 , due operazioni simili per un totale di  1.000 miliardi di €  avevano solo finanziato l’acquisto di titoli di stato. Allora si riteneva prioritario salvare le banche e gli stati dal default, oggi sostenere le famiglie e le imprese per generare sviluppo.

La seconda  il mantenimento delle MROS ( Main Refinancing operations), cioè operazioni che offrono liquidità ad una settimana fino a dicembre 2016 e la sospensione della sterilizzazione degli acquisti dei titoli sovrani, in modo da mantenere alta la liquidità sui mercati

La terza per aumentare ulteriormente la liquidità nell’Eurozona  la Bce si prepara ad acquistare gli Abs (Asset backet Securities), cioè titoli cartolarizzati garantiti da prestiti, mutui , obbligazioni o crediti commerciali. Draghi ha precisato che tali strumenti  devono essere semplici e trasparenti , cioè garantiti da presti  veri e non da derivati.

Il risultato concreto dovrebbe essere  crediti più facili, interessi più leggeri ed un Euro in discesa che agevolerà l’export.

Crediamo  che comunque la fase di iniezione della moneta nelle economie dell’Eurozona non si sia esaurita e che la Bce dovrà ancora intervenire massicciamente, questa volta ancora frenata dalla burocrazia tedesca. Gli analisti prevedono entro fine anno con un ulteriore e massiccio acquisto di titoli dei debiti sovrani da pare dell’Eurotower , intervento simile a quello effettuato già in passato dalla Federal Reserve in Usa , definito di Quantitative Easy , e che entro Natale di quest’anno sarà in pista se i prezzi non cominceranno a salire, facendo uscire la zona Euro dalla deflazione e riportando il cambio dell’Euro almeno  1,25 sul Dollaro.

Per l’Italia ed il  neo Governo Renzi è  già una mano importante , a patto che tutti gli attori economici, quali imprenditori, sindacati, associazioni di categoria ed infine i politici facciano ciascuno la propria parte, evitando le furbizie ed i tempi morti del passato,  e operando coesi per il bene comune dell’Italia e di tutti i cittadini,  agiscano nell’ottica di creare sviluppo, occupazione e benessere da destinare per prioritariamente a chi finora ha più sofferto finora  della crisi economico-finanziaria:giovani, pmi/artigiani/partite Iva, pensionati.

Qualora l’economia interna riprende a girare, anche il problema del peso fiscale e del  debito eccessivo potrà trovare soluzione, in caso contrario rimarremmo nella palude della deflazione e del declino dell’intero paese, nonostante gli interventi monetari ‘ ricostituenti’ dell’amico Draghi