FORBORNE
Nuovo inglesismo bancario
Nei prossimi mesi dovremo abituarci ad incontrare questa parola inglese che si riferisce ad un nuovo strumento fornito dalle autorità bancarie europee (EBA) all’organo di Vigilanza e alle banche per valutare la qualità dei loro attivi.
L’obiettivo dell’autorità di vigilanza e quindi delle banche è quello di smascherare situazioni di effettiva difficoltà del debitore che possano incidere sul profilo di rischio della banca creditrice.
Sono considerate ‘forborne’ le esposizioni creditizie per le quali siano state concesse, a causa delle difficoltà finanziarie del debitore alcune modifiche delle condizioni contrattuali o un rifinanziamento totale o parziale. Stiamo parlando dei così detti ‘crediti ristrutturati’ che potrebbero determinare una perdita per la banca finanziatrice.
Non è necessario che il debitore si sia rivelato inadempiente, è sufficiente che le posizioni siano scadute da più di 30 giorni .
Finora erano necessari 90 giorni per la segnalazione di allarme, che attualmente si è abbassata a 30.
La nuova disciplina agisce non solo nell’ambito segnaletico, ma anche nella gestione dei crediti. I rapporti ‘forborne’ saranno monitorati in continuazione. Potranno uscire dalla fase di attenzione detta‘ forbearance’ dopo una fase di osservazione di 2 o 3 anni , a seconda che il credito sia classificato performing o non performing .
L’utilizzo di tali criteri restrittivi nell’analisi e verifica dei crediti ristrutturati è partita con decorrenza 30 settembre 2014.
Rimane il dubbio se anche i crediti, oggetto delle passate moratorie Abi-Mintesoro, possano rientrare o meno nella categoria dei crediti ristrutturati, in tal caso sarebbe un giro di vite pesantissimo e generalizzato, in quanto la stragrande maggioranza delle Pmi è ricorsa a tale strumento per ottenere ossigeno finanziario per almeno 12 mesi o più.
Alcune banche interpellate in merito non sono state precise: monitoreremo comunque nel prosieguo i comportamenti sul campo e daremo informazione sui risultati.
Quello che è certo è che l’Autorità di vigilanza, adottando criteri europei più omogenei e restrittivi nel valutare la bontà dei crediti, sta inducendo le banche ad essere più attente e selettive nell’accogliere richieste di strutturazioni delle posizioni debitorie in quanto in seguito, al primo cenno di difficoltà del debitore nel rispettare il nuovo piano di rimborso, il peso dell’amministrazione, del controllo e degli eventuali accantonamenti comincerebbe da subito.
Dobbiamo rassegnarci a convivere con un sistema bancario più arcigno.