SENZA UN RITORNO DELLA FIDUCIA NON CI SARA’ UNA RIPRESA
L’emergenza causata dal Covid 19 ha pesantemente influenzato l’agenda economica, sociale e culturale dei governi di tutto il mondo. Lo Stato è l’attore protagonista, facendo ricorso a nuovo debito pubblico ma il fragile equilibrio raggiunto è attualmente messo in discussione dalla seconda ondata pandemica che rimanda l’avvio della ripresa.
La spesa pubblica sta rapidamente raggiungendo livelli insostenibili specie per l’Italia già pesantemente indebitata. Il programma di acquisto di titoli pubblici della Bce consente l’aumentato ricorso all’emissione di titoli del debito pubblico. Entro la fine del 2020 il debito pubblico arriverà al 160% del Pil diventando un limite obiettivo nonostante gli attesi interventi europei come il Sure o il Recovery fund .
Per evitare lo scenario di un blocco della spesa pubblica (per ristori e investimenti) è necessario un piano che mobiliti le risorse interne disponibili, in quanto non può essere solo lo Stato ad investire.
Abbiamo bisogno di mobilitare anche l’investimento privato (aziende e famiglie) possibile solo recuperando la fiducia nella capacità del paese di affrontare il futuro con risultati positivi certi e verificabili nel breve termine.
L’Italia deve scuotersi dalla crisi di pessimismo che sta deprimendo i consumi privati e gli investimenti.
Secondo l’Abi a settembre 2020 si è registrata una crescita dei depositi di 125 miliardi ovvero dell’8% rispetto al 2019, portando la liquidità alla cifra record di 1.682 miliardi, risparmio privato detenuto in gran parte dalla popolazione anziana e con propensione al rischio bassa, la quale al massimo sottoscrive Btp e cioè contribuisce a scaricare il debito che aumenta sulle nuove generazioni.
Come se ne esce?
Con l’informazione che sappia ridurre le asimmetrie di conoscenza dei fatti economici, con gli incentivi ad investire e con l’accelerazione da parte delle istituzioni della cantierabilità dei tanti investimenti programmati e di lunga gestazione.
E’ necessario abbattere i tempi di esecuzione per mostrare gli effetti concreti degli interventi sulle infrastrutture e ottenere la fiducia di famiglie e imprese, da cui un aumento di fiducia per mobilitare l’attuale risparmio improduttivo in banca.
Nel contempo bisogna trovare momenti di concertazione fra le parti sociali per cercare di spingere tutti dalla stessa parte, sperando che l’attuale babele politico-amministrativa trovi un punto di svolta in una qualsivoglia cabina di regia che sia in grado di indirizzare ogni sforzo al superamento, non solo della crisi sanitaria, ma pure di quella economica, che sarebbe meglio venissero gestite in una visione d’insieme.