AREA RISERVATA 

Utente
Password

News

Uno spiraglio di luce? 

2012-01-27 00:00:00.0000000

L’operazione di rifinanziamento a 3 anni lanciata a dicembre dalla Banca Centrale Europea ha senza dubbio cambiato l’inerzia dei mercati, perché ha risolto (per gli ottimisti) o semplicemente rimandato al futuro (per chi resta scettico) i problemi di liquidità degli istituti di credito.

Le banche da gennaio 2012 non devono più dannarsi per trovare fondi per finanziarsi a breve e medio termine: basta rivolgersi alla Bce che funziona oramai come un Bancomat. Infatti a breve è pronta un’altra operazione di rifinanziamento di almeno 400 miliardi di €, e Mario Draghi sembra proprio fare sul serio e mettercela tutta per tamponare i danni provocati: dalla crisi greca, che sembra una storia senza fine, dalla recessione in atto nei paesi ad alto debito (Italia, Spagna etc.) e dai moniti non sempre opportuni o disinteressati delle società di rating.

In attesa che i capi di governo, con la signora Merkel in testa, si decidano ad ascoltare i moniti dei mercati ed ultimamente anche del Fondo Monetario Internazionale, per rifinanziare e rendere il fondo salva stati operativo, soluzione radicale alla crisi finanziaria (assieme, diciamo noi, alla possibilità da parte della Bce di stampare moneta, come da sempre fa la Federal Reserve in Usa), la Bce sta dando una mano indirettamente anche al nostro sistema creditizio.

Per il momento la liquidità, come avevamo paventato nella precedente newsletter, viene in massima parte impiegata a ricomprare sul mercato le proprie obbligazioni (operazioni di buy-back di Mps, Ubi, Banco Popolare, ma altre banche seguiranno l’esempio), per migliorare il proprio Core Tir 1, o in alternativa (Gruppo Bancario Intesa S.Paolo) all’acquisto dei titoli di stato, contribuendo a frenare lo spread rispetto alle quotazioni del Bund tedesco, ma lucrando nel contempo ampi margini.

E le imprese e le famiglie?

Il nuovo Amministratore Delegato di Intesa S. Paolo (gruppo al quale appartiene anche la padovana Cassa di Risparmio del Veneto e la veneziana Cassa di Risparmio di Venezia) ieri, sulle nevi di Davos, durante il World Economic Forum, ha rilasciato un’ intervista dai toni ottimistici:

“Siamo vicini alle imprese e nei limiti e nei vincoli imposti dall’Eba, noi continueremo a dare sostegno alle imprese”, inoltre ha aggiunto “in un momento di economia stagnante, noi forniremo il nostro contributo di banche  con significative ramificazioni internazionali, per aiutare le imprese italiane ad internazionalizzarsi di più e ad esportare”.

Tradotto: la parte della liquidità non impegnata in titoli di stato verrà destinata a finanziare le imprese che investono, con particolare riguardo a quelle che investono sui mercati esteri.

 

Dal nostro osservatorio verifichiamo in effetti una maggiore disponibilità da parte delle banche, anche se ancora molto selettiva, a concedere credito di smobilizzo o a breve termine in genere, accordando a volte anche transitorie linee di credito in c/c a tassi finalmente accettabili seppur onerosi,   ed  in presenza di piani di investimento ben spiegati e dettagliati. Tali linee vengono concesse in attesa che il mercato del credito finanziario si assesti e quindi sono destinate ad essere sostituite dai normali finanziamenti a medio/lungo termine (chirografi o ipotecari), i cui tassi, al momento, sono ancora troppo elevati ed impegnativi.