DIFFICOLTA’ AD OTTENERE CREDITO
(accompagnata da tassi troppo elevati, oneri in aumento, garanzie sempre più pesanti)
L’attuale situazione economica viene paragonata alla Grande crisi degli anni Trenta. Per quanto riguarda l’Italia il grafico in allegato alla tabella 1 indica che l’attuale crisi è più pesante e lunga di quella attraversata negli anni Trenta.
Negli anni 1930 e 1931 il Pil si ridusse del 6,7% contro una caduta del 6,4% nel biennio 2008-2009, ma dopo ci fu una ripresa molto più rapida. Quest’anno - tali sono le stime unanimi degli istituti di previsione - il Pil potrà scendere anche al di sotto dell’anno horribilis del 2009.
La recessione è anche accentuata dagli aggiustamenti di bilancio, dagli interessi sul debito pubblico che bloccano la spesa per le infrastrutture e da un sentimento comune di rassegnazione e di aspettative di mancata crescita.
In questo quadro economico difficile, l’attuale “stretta creditizia” e l’aumentato costo del credito tarpa le ali alle imprese, anche a quelle sane che vogliono resistere alla crisi e tornare a crescere.
Negli ultimi mesi il “sistema bancario” aveva negato l’evidenza di una generalizzata contrazione del credito, definita col termine inglese “credit-crunch”. Solo in questi ultimi giorni si è convenuto da parte di tutti, organi di informazione (dati in allegato raccolti dal Sole 24 ore di mercoledì 15 febbraio), categorie, ministri ed infine anche da parte del Direttore di Bankitalia, che in effetti sta mancando il credito per le Pmi, costa troppo e bisogna far qualcosa.
Che costi troppo l’abbiamo visto dall’analisi dei documenti di sintesi ricevuti dai nostri clienti nelle ultime settimane e dagli estratti conto di fine anno. Ma è perfino il giornale ufficiale di Confindustria (Il Sole 24 Ore) che conferma ed espone i dati preoccupanti sul costo del credito.
La dinamica del costo del denaro (dato medio e quindi per molte Pmi la situazione reale è stata ancor peggiore) ha visto i tassi applicati alle società non finanziarie (imprese) crescere da dicembre
Negli ultimi mesi si è verificato un aumento dello spread sui finanziamenti a medio termine di più di 200 punti base, mentre sugli affidamenti al salvo buon fine l’aumento è stato superiore ai 100 punti base (tabella 3).
Ma quello che preoccupa sono i dati della tabella 4, che tengono conto non solo dei tassi, ma anche delle commissioni sull’accordato, delle spese e degli oneri accessori pagati nel ricevere credito dalle banche (tassi effettivi globali medi): per finanziamenti commerciali si passa dal tasso del 4,49% per operazioni sopra ai 100.000 € al 6,88% per quelle fino a 5.000 €.
Siamo sinceramente preoccupati dato che, mentre sui giornali e nei convegni si discute, i soli due provvedimenti che potrebbero calmierare il mercato tardano ad essere presi:
- moratoria sui crediti (finanziamenti a medio termine ed insoluti)
- smobilizzo o pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione .
Sulla moratoria abbiamo già trattato, sappiamo che quella precedente è stata una esperienza positiva e che dopo la sua applicazione il mercato del credito si è assestato ed è migliorato il circuito pagamenti/incassi commerciali.
Sui debiti commerciali della Pubblica Amministrazione (compresi comuni, provincia, Uls etc) il ritardo medio è arrivato oramai ai 90 giorni dopo i termini pattuiti, contro i 10 della Germania, i 20 della Francia ed i 18 del Regno Unito. Crediamo sia giunto il momento di trovare una soluzione concreta. Sono oltre 70 miliardi di €, che se entrassero in circuito almeno per il 50%, rappresenterebbero una spinta enorme all’uscita dalla crisi di liquidità per molte Pmi, con un effetto domino positivo per tutta l’economia italiana. Che non si sia ancora provveduto, a quanto si dice per difficoltà ad accertare i crediti mentre il sistema bancario afferma di essere pronto allo smobilizzo, è una mancanza di tempestività da parte di una Pubblica Amministrazione, che non solo non riesce a pagare ma nemmeno a confermare i suoi debiti. Le associazioni di Categoria devono continuare a far sentire la loro voce in modo sempre più convincente e trovare un accordo al più presto.